2000$ per una pizza
LA PIZZA DA 2000$
L’ha realizzata il ristorante Industry Kitchen di New York e l’ha chiamata 24 K.
Un nome dovuto alle foglie e ai petali d’oro che ammantano Un impasto al nero di seppia, ricoperto di formaggio inglese Stilton, foie gras francese, tartufi a scaglie, caviale e fiori eduli.
Analizziamo gli ingredienti:
Foglie e petali d'oro:
L’oro può essere mangiato. Non puoi mangiare certamente un anello, ma puoi ingerire quantità molto piccole di polvere o foglie d’oro, purché sia oro fino (cioè oro puro, 24 carati) o in lega con argento 999.
Qualsiasi altra lega può essere tossica.
L’oro non ha un gusto definito, è completamente neutrale. Se mangi una deliziosa torta Sacher coperta di foglie d’oro … sentirai il sapore della Sacher e nient’altro. Ma quella sensazione dell’oro che si scioglie nella tua bocca, o il semplice fatto di tagliare un pezzo d’oro e mangiarlo … è un’esperienza interessante.
Formaggio Stilton:
Lo stilton, detto anche blue stilton in lingua inglese, è un formaggio a pasta dura ed erborinata prodotto nel Regno Unito. Nel 1996 ha ottenuto il riconoscimento Protected Designation of Origin (Denominazione di origine protetta) limitatamente alle contee inglesi di Derby, Leicester e Nottingham. Tuttavia anche nel Cambridgeshire viene prodotto questo tipo di formaggio, che però non può legalmente essere chiamato stilton cheese.
Foie gras francese:
Il foie gras (termine francese, pron. [fwɑ gʁɑ]; letteralmente "fegato grasso") è definito dalla legge francese come "fegato di anatra o di oca fatta ingrassare tramite alimentazione forzata (gavage)"[1].
Il foie gras è uno dei prodotti più famosi della cucina francese. Dato il suo altissimo contenuto di grassi (80%[2]), è molto calorico e gelatinoso, e ha un sapore meno intenso dei normali fegati di anatra e di oca.
L'alimentazione forzata induce una crescita abnorme del fegato ed un aumento di grassi nelle cellule epatiche noto come steatosi.[3] Questo fenomeno è stato interpretato come un adattamento naturale da alcuni esperti[3], e come una reale patologia, la steatosi epatica, da altri.[4]
Per questo motivo, le organizzazioni per i diritti degli animali e i movimenti animalisti classificano la produzione del foie gras come crudeltà nei confronti degli animali. I produttori di foie gras sostengono invece che l'alimentazione forzata non causi dolore né danni alla salute, e che le prove scientifiche ad oggi disponibili sull'argomento non siano sufficienti né perentorie. La produzione di foie gras è illegale in molti paesi, in quasi tutti quelli dell'Ue, in particolare in Italia è illegale dal marzo 2007. In Francia, il foie gras prodotto da anatre appositamente allevate in Dordogna (Canard à foie gras du Périgord) ha ottenuto la certificazione IGP, in conformità alla normativa europea.
Tartufi:
Al genere Tuber appartengono diverse specie di funghi ipogei comunemente chiamati tartufi, appartenenti alla famiglia Tuberaceae, phylum (divisione) degli Ascomiceti. I tartufi hanno un corpo fruttifero ipogeo, ovvero sotterraneo, e crescono spontaneamente nel terreno accanto alle radici di alcuni alberi o arbusti, in particolare querce e lecci, con i quali stabiliscono un rapporto simbiotico (micorriza).
Comunemente per tartufo si intende il solo corpo fruttifero ipogeo che viene individuato con l'aiuto di cani e raccolto a mano. Talune specie di tartufo costituiscono un'essenza alimentare estremamente pregiata, ricercata e costosa; altre specie sono invece considerate di poco pregio o, talvolta, perfino lievemente tossiche. In ogni caso i tartufi emanano un tipico profumo penetrante e persistente che si sviluppa solo a maturazione avvenuta e che ha lo scopo di attirare gli animali selvatici (maiale, cinghiale, tasso, ghiro, volpe), nonostante la copertura di terra, per spargere le spore contenute e perpetuare la specie.
Sotto la denominazione di tartufo vengono ricomprese comunemente anche le terfezie, genere della famiglia Terfeziaceae, detti anche tartufi del deserto. Sono endemici di aree desertiche e semi-desertiche dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo, dove sono molto apprezzati.
La scienza che studia i tartufi si chiama idnologia e deriva dal greco ὕδνον, hýdnon.
Caviale:
Il caviale è un alimento che si ottiene attraverso la lavorazione e la salatura delle uova delle diverse specie di storione, cioè di pesci che appartengono alla famiglia Acipenseridae. Il caviale granulare ha una consistenza cremosa ed è formato da piccoli grani morbidi, di gusto delicato.
Secondo l'Oxford English Dictionary, il termine "caviar" deriva dall'italiano caviale o caviaro, a sua volta derivato dal greco medievale khaviari.[1] Il Merriam Webster, che conferma l'origine italiana, ne afferma una più antica provenienza dal termine turco havyar.[2] Secondo altri studiosi, il termine deriverebbe dal persiano خاگآور (Khāg-āvar) letteralmente "torta dell'energia" o "pezzo di energia", per l'uso medicinale ed energizzante che ne facevano tali popolazioni.[3]
Prodotti analoghi al caviale si producono anche con uova di altri pesci, tra i più noti quello ottenuto da uova di salmone, spesso chiamato "caviale rosso" o ikura e da uova di lompo (Cyclopterus lumpus) che vengono artificialmente colorate di rosso o di nero. In questi casi il valore commerciale è inferiore e il prodotto ha indicazioni differenti a seconda del paese, spesso il nome caviale viene fatto precedere dalla specie di pesce in questione, anche se per caviale tecnicamente si intende quello di storione, mentre gli altri prodotti andrebbero più propriamente chiamati uova di pesce. La legislazione italiana prevede che ogni prodotto che non sia strettamente caviale sia indicato come "succedaneo del caviale" e nell'Unione europea un documento della Commissione Europea del 1994 (Derrate alimentari — Atti coordinati) riconosce che, sebbene in due Paesi Membri il nome caviale comprenda diversi prodotti a base di uova di pesce, nella generalità del mercato interno il termine andrebbe riservato esclusivamente alle uova di storione.
La questione nell'ambito del commercio internazionale ha generato ambiguità, pertanto è stata affrontata e definitivamente risolta dal Codex Alimentarius (Organismo delle Nazioni Unite che si occupa degli alimenti) nel luglio 2010 quando è stato emanato uno standard specifico per il caviale, nel quale è stato riconosciuto il termine caviale (“caviar” nel testo originale in lingua inglese) esclusivamente ai prodotti ottenuti da pesci della famiglia Acipenseridae. Quindi è stata rifiutata l'istanza presentata dagli statunitensi che chiedevano l'estensione dell'applicazione del termine a tutto l'ordine Acipenseriformes, che oltre agli storioni comprende anche i pesci spatola (famiglia Polyodontidae).
Fiori eduli:
Per fiore commestibile si intende un fiore che può essere consumato in sicurezza. In casi particolari, i fiori possono sostituire gli ortaggi e diventare l'ingrediente principale o il condimento di un pasto. Inoltre, alcuni fiori possono essere utilizzati come vere e proprie erbe. Alcuni di essi costituiscono un ingrediente di varie cucine dell'Asia dell'Europa, e del Medio Oriente.
(fonti: scattidigusto.it - wikipedia)
- Visite: 2509